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La comunicazione social della campagna elettorale per le elezioni europee. Come le hanno sviluppate i tre grandi partiti italiani?
I paragoni tra la comunicazione politica di Matteo Renzi e quella di Silvio Berlusconi (che ha definitivamente unito i due ambiti) sono ormai all’ordine del giorno: di certo c’è che le analogie non sono poche e che l’attuale premier rappresenta un punto di riferimento fondamentale per analizzare le sfaccettature della comunicazione istituzionale come contesto elastico e aperto.
Pochi giorni fa abbiamo parlato della comunicazione politica di Matteo Renzi analizzando le scelte lessicali del discorso al Senato del 24 febbraio; oggi osserviamo invece un altro ambito del suo approccio all’utenza, ossia il linguaggio del corpo e il modo in cui è accompagnato da altri aspetti del non verbale.
Porre attenzione al modo in cui una persona utilizza il linguaggio non verbale è notoriamente fondamentale, soprattutto in politica. Il caso specifico di Renzi può rappresentare un punto di partenza utile per ricavare tanti spunti di comunicazione politica, condensabili in poche e chiare pillole.
In questi giorni hanno fatto il giro del web le foto di Silvio Berlusconi al naturale che possono rappresentare uno spunto di media training molto interessante. Per quale motivo? Per analizzare la valenza comunicativa delle immagini di una figura politica esternate con un preciso intento elettorale.
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