Dedichiamo la stessa passione e lo stesso impegno ad ogni cliente.
Tutto inizia da una prima conversazione, anche online.
Il grandissimo seguito che ha sui social, la frequenza con cui posta sulle sue pagine e la quantità di
interazioni che riceve, hanno portato a pensare che l’uso massiccio ed efficace della rete fosse alla base del successo elettorale di Matteo Salvini.
Ieri abbiamo parlato di campagna elettorale e di un tipo di interazione dove la comunicazione politica deve essere il più perfetta possibile, dal momento che è in campo la partecipazione dell’utenza alla redazione dei contenuti programmatici. Parlare di comunicazione politica in campagna elettorale significa ovviamente chiamare in causa i social media e nelle prossime righe noi ci dedicheremo a darvi qualche consiglio per non fare passi falsi su Facebook.
La comunicazione politica efficace deve sia saper guardare al futuro, sia avere un occhio fermo sul passato e sui successi ottenuti con una particolare impostazione strategica. L’ultimo punto è senza dubbio uno dei più interessanti attualmente all’ordine del giorno, soprattutto per via della rinascita ufficiale di Forza Italia, un atto annunciato da tempo, ma che aveva bisogno di verificarsi effettivamente per dare la possibilità agli addetti ai lavori di riflettere su numerosi spunti
La struttura della comunicazione politica passa soprattutto dalle scelte dei mezzi con cui si decide di interfacciarsi al pubblico
Il media training ben strutturato deve rappresentare una linea guida non solo per il mantenimento dell’immagine durante un percorso politico, ma anche per la sua ricostruzione dopo un periodo di lontananza dalla scena istituzionale.
Il media training ben gestito non si focalizza unicamente sulle cose da dire, ma anche sulla lingua in cui vengono dette. Sì, avete capito bene: oggi parleremo dell’inglese, e di tutto il curioso universo che vi ruota attorno, che può risultare anche molto diverte quando si parla del rapporto tra questa lingua, il media training e la comunicazione istituzionale
Gestire la comunicazione di crisi significa mettere in campo delle scelte che possono essere anche improntate a un certo livello di creatività. Può essere molto interessante non solo analizzare le scelte dei media, ma anche i toni usati per veicolare il messaggio. Un aspetto della comunicazione di crisi di grande fascino è proprio legato a questo ambito, e consiste nell’osservazione della personalizzazione di del processo
Ci sono degli aspetti del media training che rappresentano un terreno comune tra politica e mondo aziendale, e uno di questi riguarda il modo di porsi davanti agli errori di un competitor
La gestione ottimale della comunicazione di crisi passa dall’attenzione nei confronti di diversi aspetti, e uno di questi è senza dubbio la cura del public speaking come momento di erogazione di contenuti il più possibile chiari per la maggior parte del pubblico
La comunicazione di crisi di partito è uno dei campi di maggior complessità quando si parla di gestione di momenti di difficoltà istituzionale. In un contesto di comunicazione caratterizzato da una pluralità di mezzi, può quindi non essere immediata la gestione di un aspetto così delicato, soprattutto perché, in molti casi, la pervasività delle informazioni è riuscita a creare un vero e proprio edificio culturale, che l’utenza prende come punto di riferimento non certo indiscutibile, ma senza dubbio molto forte
Il media training non riguarda solo chi non si occupa professionalmente di gestire organi di informazione: molte volte qualche pillola in merito può essere utile anche a chi, tutti i giorni, ha a che fare con questo ambito
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