- 15 Gennaio, 2016
- Postato da: MisterMedia
- Categoria: PUBLIC SPEAKING

Ripassare le regole di public speaking relative alla struttura di un discorso efficace è sempre molto utile e le omelie di Bergoglio danno spesso questa possibilità.
Quella tenuta domenica 29 novembre nella cattedrale di Bangui (capitale della Repubblica Centrafricana) rappresenta un’altra occasione per riflettere sulle norme più importanti del public speaking di qualità, su quei punti dai quali non si può prescindere se si ha intenzione di dare corpo a un discorso convincente.
Immagine efficace nell’incipit
Come ben sa chiunque abbia dimestichezza con le regole del public speaking, l’incipit ricopre un ruolo nodale quando si tratta di definire la qualità di un discorso.
Nel caso dell’omelia di Papa Francesco a Bangui ci troviamo davanti a un incipit che, pur essendo caratterizzato da un alto livello di ufficialità per via del riferimento al Giubileo, non mette in secondo piano l’aspetto emozionale, grazie a un’immagine forte come quella presentata nella frase
«Dio ha guidato i miei passi fino a voi su questa terra, mentre la Chiesa Universale si appresta a inaugurare l’anno giubilare della Misericordia che noi oggi qui abbiamo iniziato».
Ricorso puntuale alle similitudini
Il ricorso alle metafore e alle similitudini contribuisce tantissimo alla costruzione di un momento di public speaking efficace, in quanto rende molto più agevole la comprensione dei concetti grazie alla presentazione di immagini riconoscibili da parte dell’uditorio (un esempio fondamentale al proposito riguarda addirittura Gesù di Nazareth).
Nel caso dell’omelia di Papa Francesco a Bangui è possibile trovare un riferimento molto valido in merito, con il paragone tra una sua intenzione personale e un’azione compiuta da due apostoli in un passo evangelico.
«Ma come gli apostoli Pietro e Giovanni che salivano al Tempio, e che non avevano né oro né argento da dare al paralitico bisognoso, vengo ad offrire loro (ai malati centrafricani, le persone anziane e i feriti della vita, ndr) la forza e la potenza di Dio che guariscono l’uomo».
Attenzione all’empatia e call to action finale
L’omelia di Papa Francesco a Bangui contiene altri elementi interessanti ed essenziali per poter parlare di public speaking efficace. Quali sono? L’attenzione all’empatia – ne abbiamo parlato in maniera più approfondita qui – espressa attraverso il riconoscimento delle sofferenze degli abitanti anziani e malati della Repubblica Centrafricana.
«Vorrei salutare tutti i centrafricani, i malati, le persone anziane, i feriti della vita. Alcuni di loro sono forse disperati e non hanno più nemmeno la forza di agire e aspettano solo un’elemosina».
Un’altra peculiarità del discorso di Papa Francesco a Bangui riguarda la presenza di una call to action efficace in conclusione – guarda il video partire da 25:08 – resa ancora più incisiva da una metafora legata al sostantivo ‘armi’ e al verbo ‘armarsi’.
«A tutti quelli che usano ingiustamente le armi di questo mondo, io lancio un appello: deponete questi strumenti di morte. Armatevi, piuttosto, della Giustizia, dell’Amore e della Misericordia, autentiche garanzie di Pace».
Il public speaking di Papa Francesco a Bangui
Curare la valenza emozionale di un discorso è essenziale se si punta a tenere alta l’attenzione dell’uditorio sui contenuti presentati; questa regola è ancora più importante nella conclusione, un momento in cui è necessario puntare su scelte retoriche particolarmente incisive, così da permettere al pubblico di ricordare meglio quanto appena ascoltato.
Il public speaking di Papa Francesco, come dimostra anche questo singolo caso, è un valido esempio di efficacia e di concentrazione su alcuni degli aspetti che riescono a rendere un discorso convincente, credibile e capace di emozionare.