- 4 Aprile, 2014
- Postato da: MisterMedia
- Categoria: COMPOL

I paragoni tra la comunicazione politica di Matteo Renzi e quella di Silvio Berlusconi (che ha definitivamente unito i due ambiti) sono ormai all’ordine del giorno: di certo c’è che le analogie non sono poche e che l’attuale premier rappresenta un punto di riferimento fondamentale per analizzare le sfaccettature della comunicazione istituzionale come contesto elastico e aperto.
L’attuale capo del Governo è davvero un libro aperto a tal proposito e in questi giorni ha fornito un ulteriore spunto interessante, legato al suo debutto sulla scena internazionale come Primo Ministro della Repubblica Italiana.
- L’informalità che rassicura: ha fatto il giro del web la foto che ritrae Matteo Renzi a Berlino accanto ad Angela Merkel e con il cappotto allacciato male. Che si sia trattato o meno di una casualità, questo dettaglio rappresenta un goal di comunicazione politica molto importante.
Il particolare si può quasi definire un prosieguo della strategia di gestione del corpo adottata durante il discorso per la richiesta della fiducia in Senato. Se nella più rigida delle Aule istituzionali Renzi ha rotto il protocollo slacciandosi spesso la giacca, durante il suo debutto internazionale ha ribadito questi toni di informalità, avvicinandosi ancora di più a un’utenza profondamente desiderosa di figure politiche che portino messaggi immediati e genuini anche nella gestione della propria persona.
- Le polemiche e la mancanza di repliche: in generale, rispondere alle critiche risulta una mossa efficace solo in rapporto alla qualità dell‘interlocutore e/o del contenuto.
La foto di Renzi con il cappotto allacciato male ha fatto il giro web con diversi strascichi polemici legati soprattutto alle affermazioni di Grillo e altri esponenti M5S. Dal premier non è per ora arrivata alcuna replica immediata in merito, il che rappresenta una scelta di comunicazione politica puntuale e una spia della volontà di concentrarsi su contenuti di natura programmatica piuttosto che sul confronto dialettico.
- Uno strano silenzio social: Matteo Renzi non ha fatto alcun cenno sui suoi profili social al debutto sulla scena internazionale con i viaggi in Francia e in Germania. Questa impostazione può risultare a una prima osservazione straniante, considerando soprattutto la profonda confidenza che il premier ha con le piattaforme di networking.
La scelta non deve però ingannare: siamo infatti davanti a un’impostazione di comunicazione politica molto interessante, dal momento che il premier sì tralascia qualsiasi contenuto riguardante il viaggio all’estero, ma focalizza subito l’attenzione sui lavori del Governo, lanciando un tweet – il primo dopo l’approvazione dell’Italicum – che ha come hashtag #palazzochigi e che punta i riflettori sulle questioni di politica interna.
Il debutto internazionale di Renzi è stato dal punto di vista dell’efficacia della comunicazione politica un esempio molto interessante di cura completa del personal branding, oltre che di coerenza rispetto a scelte adottate nel corso di precedenti interazioni importanti.