- 7 Marzo, 2014
- Postato da: MisterMedia
- Categoria: COMPOL

Pochi giorni fa abbiamo parlato della comunicazione politica di Matteo Renzi analizzando le scelte lessicali del discorso al Senato del 24 febbraio; oggi osserviamo invece un altro ambito del suo approccio all’utenza, ossia il linguaggio del corpo e il modo in cui è accompagnato da altri aspetti del non verbale.
Porre attenzione al modo in cui una persona utilizza il linguaggio non verbale è notoriamente fondamentale, soprattutto in politica. Il caso specifico di Renzi può rappresentare un punto di partenza utile per ricavare tanti spunti di comunicazione politica, condensabili in poche e chiare pillole.
- I segnali di sicurezza: il linguaggio del corpo di Matteo Renzi è estremamente coerente con la natura dei suoi contenuti istituzionali. Una delle caratteristiche principali che contraddistinguono la parte non verbale della comunicazione politica del premier è l’espressione di sicurezza, concretizzata soprattutto dalla posizione spesso rilassata o aperta delle braccia, atteggiamento che è anche chiara spia di apertura (basti pensare alla contestatissima decisione di scendere a patti con Berlusconi e con tutto l’universo culturale che rappresenta).
- L’enfasi sul volto: un altro particolare interessante per chi vuole analizzare la comunicazione politica di Matteo Renzi dal punto di vista del linguaggio del corpo è costituito dall’enfasi sul volto. Il premier lo mostra senza problemi anche con i suoi palesi difetti e lo evidenzia con precise scelte di body language, come per esempio la mano sotto il mento.
- Il moto e il coinvolgimento: il linguaggio del corpo di Matteo Renzi è basato su una dinamicità molto completa. Il premier basa la sua comunicazione politica non verbale sul movimento fisico continuo, sia delle mani (molto interessante il frequente ricorso all’enumerazione progressiva con le dita) sia del corpo. Renzi riesce a fare proprio lo spazio fisico del palco muovendo molto la parte superiore del corpo durante le interazioni dirette con il pubblico.
Questa gestione rappresenta una scelta molto forte per
L’efficacia della comunicazione politica di Matteo Renzi deve tantissimo al suo linguaggio del corpo. Una delle caratteristiche principali del suo approccio non verbale è la già citata espressione di sicurezza, che viene enfatizzata da segnali di apertura legati anche all’abbigliamento (la scelta di look a volte estremamente informali) e che sono segnali della volontà di un incontro e di un riconoscimento da parte di un target decisamente più ampio di quello del partito che rappresenta.
Matteo Renzi ha palesemente scardinato un sistema di equilibri che andava avanti da decenni nell’universo istituzionale italiano e lo ha fatto anche dando spazio a un linguaggio non verbale capace di rafforzare in maniera efficace e coerente i contenuti della sua comunicazione politica.