- 23 Aprile, 2015
- Postato da: MisterMedia
- Categoria: MEDIA TRAINING

Chiunque abbia dimestichezza con le principali tecniche di media training è consapevole di quanto sia sbagliato rispondere con un secco “No Comment” alle domande poste da un intervistatore.
Rifiutarsi di rispondere significa minare il livello di credibilità della propria figura aziendale o politica, causando danni rilevanti all’immagine del brand che si rappresenta.
Quando si parla d’interviste e dei processi di media training che le precedono, si possono analizzare diverse tipologie di domande scomode. Davanti ad alcune di queste la risposta più naturale consiste proprio nel “No Comment”, alternativa da escludere sempre. Quali opzioni adottare allora? Cosa dire quando ci si trova impossibilitati a rispondere? Ecco qualche rapido consiglio di media training al proposito.
Spiega il motivo per cui non puoi rispondere
Nei casi in cui ci si trova nell’impossibilità di rispondere a una domanda, un trucco di media training e utile alternativa al “No Comment” è la spiegazione del motivo per cui non si può fornire la risposta.
Le cause possono andare dalla mancanza di strumenti tecnici sufficienti fino a vincoli di natura legale, ma è sempre bene esplicitarle in modo da non far passare l’idea di avere qualcosa da occultare o di non essere sufficientemente a proprio agio davanti a una telecamera o a un microfono.
Fornisci riferimenti utili per il futuro
Non risulta possibile rispondere a una domanda in uno specifico momento? La situazione può non essere definitiva. Alla luce di questo punto è consigliabile fornire riferimenti chiari per il futuro, indicazioni temporali relative a interazioni durante le quali si potrà rispondere in maniera completa a una determinata domanda.
Il “No Comment” è sempre un errore da matita rossa ogni volta che si parla di rapporti con i media: quando le circostanze rendono impossibile fornire la risposta a una domanda, è bene mettere in campo il maggior numero di dettagli relativi al motivo, così da facilitare il lavoro del giornalista che riceve meno informazioni del previsto.
Attenzione alle dichiarazioni!
Fornire riferimenti temporali su quando sarà possibile rispondere a una domanda è sì utile, ma è bene non rilasciare dichiarazioni definitive su aspetti tecnici lontani dal proprio ambito di competenza diretta.
Il rischio in questo caso è non solo quello d’interferire comunque in una situazione magari riservata – legata per esempio a questioni di natura legale o medica – ma soprattutto di mostrare uno scarso livello di conoscenza dell’universo dei media, piattaforme social in primis, e dell’influenza che può avere ogni singola frase.
Quando si discute di regole base di media training si deve sempre ricordare quanto sia negativo rispondere con un “No Comment” durante un’intervista (anche Obama lo scorso gennaio è ‘caduto’ su questo errore davanti a una domanda sulla possibile candidatura di Romney alle prossime presidenziali).
Quando le circostanze rendono tecnicamente impossibile rispondere a una domanda o fornire un commento è bene sapere come muoversi, ricordando che solo un percorso di media training strutturato può rappresentare l’alternativa risolutiva per far fronte a tali situazioni.
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