- 16 Luglio, 2015
- Postato da: MisterMedia
- Categoria: MEDIA TRAINING

Intraprendere un percorso di media training significa esercitarsi ad affrontare anche le interviste non programmate, eventualità che possono verificarsi in diversi casi.
La preparazione preliminare è la chiave per rilasciare interviste di qualità – che risultano di conseguenza favorevoli all’immagine di un brand o di una singola figura professionale – ma non risulta sempre possibile concentrarsi al proposito.
In queste situazioni entra in gioco l’importanza del media training, l’unica alternativa possibile per evitare fail quando si devono affrontare interviste non programmate. Oggi approfondiamo il tema con tre rapidi consigli di media training per destreggiarsi in queste occasioni.
Non voltare le spalle a giornalista e cameraman
Non capita raramente di essere sorpresi da un giornalista che richiede un’intervista e in questi casi è bene tenere presente una regola di media training su tutte.
Di cosa stiamo parlando? Dell’importanza di evitare di voltare le spalle al giornalista e all’eventuale cameraman al seguito, atteggiamento che denota poca trasparenza e mette in primo piano la volontà di difendersi piuttosto che di esporre il proprio punto di vista in maniera chiara (esito per nulla vantaggioso soprattutto in situazioni di comunicazione di crisi).
Preparati e rispondi
Qual è il miglior consiglio di media training per gestire le interviste a sorpresa? Quello di rispondere, ovviamente dopo essersi preparati costantemente esercitandosi sulle domande più difficili relative al proprio business in generale o a un singolo caso.
Questa impostazione tecnica, di base molto vantaggiosa e utile per ottimizzare i messaggi chiave, può rivelarsi particolarmente congeniale in caso d’interviste legate a contesti ostili al brand che si rappresenta o a uno specifico percorso professionale.
Evita il ‘No Comment’ e fornisci riferimenti temporali precisi
In alcuni casi la gestione di un’intervista a sorpresa si rivela difficoltosa non solo per via della poca preparazione, ma anche per reale mancanza di tempo. Cosa fare in queste circostanze? Prima di tutto ricordare una regola d’oro del media training – la cui validità risulta amplificata – e che vede in primo piano la necessità di evitare il ‘No Comment’, la strada più veloce per mettere a forte rischio la reputazione aziendale.
Un altro suggerimento pratico da non trascurare riguarda i riferimenti temporali e tutte le indicazioni su quando sarà possibile discutere di un determinato argomento (il giornalista che arriva a chiedere un’intervista senza preavviso è effettivamente interessato al contenuto delle risposte e quasi sicuramente troverà il modo di aderire a specifiche linee di programmazione).
Il media training è un dovere per chiunque ricopra posizioni rilevanti in ambito aziendale o politico e ogni intervista deve essere preparata con attenzione, così da renderla uno strumento funzionale al successo di un progetto. Quando non è possibile agire in questo modo esistono comunque dei trucchi di media training ai quali fare riferimento, così da evitare errori in grado di ripercuotersi a lungo termine sull’immagine aziendale o personale.