- 8 Aprile, 2015
- Postato da: MisterMedia
- Categoria: MEDIA TRAINING

Avere dimestichezza con le principali regole di media training implica anche attenzione tecnica alla qualità delle interviste rilasciate via webcam. Si tratta di situazioni frequenti, che devono essere affrontate senza mettere da parte la preparazione e la cura dei dettagli.
Se prima di un’ apparizione televisiva si mette a punto un percorso tecnico specifico con l’obiettivo di non incorrere in fail anche gravi, il medesimo atteggiamento vale quando si deve rilasciare un’intervista via webcam, una tipologia d’interazione utile per l’ottimizzazione di tempistiche e investimenti di denaro.
Anche in questo caso è essenziale avere in mente alcuni semplici consigli di media training che possono aiutare a non sbagliare e a migliorare l’immagine della realtà – sia essa aziendale o politica – per cui ci si trova a dover gestire il rapporto con i media.
Elimina le distrazioni
Un’intervista via webcam orientata alla qualità deve essere caratterizzata dall’esclusione del maggior numero possibile di distrazioni. Cosa significa questo a livello pratico? Prima di tutto che è utile eliminare dalla scrivania o dalle proprie immediate vicinanze qualsiasi oggetto possa risultare in grado di distogliere l’attenzione dall’interazione con il giornalista (appunti, smartphone, tablet ecc.), poi che è importante indirizzare la webcam in modo da non rendere visibili gli eventuali movimenti che avvengono nella stanza, così da aiutare anche il professionista che effettua l’intervista a concentrarsi meglio.
Non dimenticare le luci
La qualità dell’illuminazione deve essere curata anche durante un’intervista via webcam. Quali sono i consigli di media training più utili al proposito? Porre attenzione al fatto che lo sfondo sia leggermente più scuro rispetto al proprio outfit e fare in modo che la principale fonte di luce – meglio se diffusa – si trovi davanti al device su cui è presente la webcam.
Un’intervista di questa natura è contraddistinta da regole diverse rispetto a quelle connesse all’ambito televisivo, ma l’illuminazione è comunque rilevante in quanto utile a massimizzare l’efficacia del linguaggio non verbale.
Fai attenzione ai movimenti!
Il linguaggio non verbale ha molta importanza non solo ogni volta che si parla davanti a un pubblico, ma anche quando si rilascia un’intervista – chi si occupa di media training ne è ben consapevole – e con il corpo si comunicano precisi messaggi funzionali all’immagine del brand rappresentato.
Nel corso di un’intervista via webcam è fondamentale gestire il linguaggio del corpo in base alla qualità della connessione e alle performance della webcam stessa.
Durante queste interazioni l’occhio lavora in maniera molto diversa rispetto a quanto succede con lo schermo televisivo, contraddistinto da una maggior velocità delle immagini. Alla luce di tale aspetto è fondamentale limitare – attenzione, non stiamo parlando di eliminare – i movimenti sia delle mani sia del busto, in modo che non risultino visivamente fastidiosi per il giornalista.
Le interviste via webcam devono essere affrontate con la medesima cura tecnica con cui ci si ‘allena’ per altri momenti di comunicazione con i media. Per non sbagliare esiste una sola alternativa: un percorso di media training strutturato, in grado di adattare le peculiarità dell’intervistato e del contesto in cui lavora alla specifica situazione.
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