- 17 Marzo, 2016
- Postato da: MisterMedia
- Categoria: MEDIA TRAINING

Rilasciare un’intervista e riuscire a essere credibili è un ottimo traguardo, che può essere raggiunto solo con il media training e con la cura di quegli aspetti tecnici che sembrano ricoprire un ruolo minimo, ma che invece sono decisivi per l’efficacia dell’interazione.
Solo con il giusto allenamento e con l’attenzione a dettagli riguardanti sia il contenuto verbale sia il linguaggio del corpo è possibile essere credibili, soprattutto agli occhi del target a cui si intende arrivare interagendo con i media (quasi tutte le interviste sono parte di un piano di comunicazione politica o aziendale e vengono effettuate con un obiettivo specifico).
Oggi veniamo in vostro aiuto cone 3 brevi pillole fondamentali per sfruttare al meglio le regole di media training ed essere credibili durante un’intervista.
1. Non insistere su una determinata posizione
Rispondere a una domanda evitando di insistere su una determinata posizione, specie se si tratta di una situazione radicale, è una regola di media training utile per fare in modo di risultare credibili. Per trovare un esempio pratico in cui questa regola non è stata applicata possiamo analizzare l’estratto di un’intervista rilasciata da Hillary Clinton alla CBS e dedicata in parte al caso email-gate.
Guardandolo a partire da 0:20 è possibile notare un’insistenza nella riposta alla domanda Have you always told the truth?, alla quale Hillary Clinton risponde ripetendo più volte il termine always, scelta tecnica ridondante e inutile dal punto di vista della chiarezza generale del contenuto.
2. Fornire risposte articolate senza andare “fuori tema”
Essere credibili durante un’intervista significa, come già ricordato, esercitarsi costantemente scegliendo per esempio di fornire risposte il più possibile articolate, senza per questo uscire fuori tema. In tal modo è possibile dare spazio a chiarezza e far sì che i giornalisti possano approcciarsi al tema centrale dell’intervista da più punti di vista, massimizzando in questo modo l’efficacia del messaggio chiave.
Per un esempio positivo al proposito possiamo osservare l’intervista rilasciata da Barack Obama al giornalista della BBC John Sopel nel luglio 2015, caratterizzata da una prima risposta – che è arrivata dopo una domanda sulla scelta del Kenya per un viaggio internazionale – approfondita e articolata in più punti tutti pertinenti con il filo conduttore dell’intervista.
3. Includere il messaggio chiave nella prima risposta
Chi ben comincia è a metà dell’opera sia quando si parla di public speaking, sia quando si discute di media training e di interviste convincenti.
Un consiglio per rilasciarne di tali consiste nel sottolineare il messaggio chiave già nella prima risposta, così da fornire subito sia al giornalista sia al pubblico riferimenti utili per inquadrare le tematiche principali dell’interazione.
Essere credibili in un’intervista grazie al media training
Curare il media training è il miglior modo per garantire fin dalla prima domanda la qualità di un’intervista e, di conseguenza, avere anche più possibilità di convincere il target che si ha intenzione di intercettare della validità del proprio messaggio.